Gay & Bisex
La mia prima volta dietro
di giustinos
05.04.2021 |
25.012 |
4
"Una volta, due, tre e così via, perdo il conto..."
Vi ho già raccontato di come è andata la mia prima volta con un uomo.Di come ho fatto l’attivo con lui perchè non l’avevo mai preso e non ero sicuro di farlo.
Qualche giorno dopo invece si presentó di nuovo l’occasione con lo stesso uomo, il mio vicino!
Ero in giardino sdraiato a leggere, quando vedo la sua ombra oscurarmi il libro.
Alzo gli occhi, è lui, in pantaloncini, senza maglietta, ha ai piedi delle converse consumate e sfondate su un lato.
“Ehi, ti va di continuare il discorso dell’altra volta? Fare due chiacchiere?”
Capisco subito, ovviamente, cosa intende e con l’eccitazione e la paura tipica di quegli anni, chiudo il libro e mi alzo in piedi.
Sorride, in realtà sorridiamo entrambi, andando verso casa sua.
Saliamo le scale rincorrendoci, quando lo supero mi sculaccia in maniera scherzosa. Mentre scherziamo lui sembra molto più giovane dei suoi anni, in quel momento quarantanni mi sembravano il capolinea della giovinezza. Ma lui era incredibilmente giovane.
Entrati nel suo salotto mi butta sul divano, salendomi sopra e iniziamo a baciarci, baci profondi e molto eccitanti, mentre con le mani ci toccavamo ovunque, sopra e sotto i nostri vestiti.
I nostri cazzi duri strofinavano l’uno sull’altro coperti dai nostri vestiti.
In quel momento non volevo essere da nessun’altra parte del mondo e avrei voluto rimanere in quella situazione per sempre a baciare quell’uomo che mi piaceva così tanto.
Senza accorgercene scivoliamo sul tappeto, ridendo, ora io sono sopra di lui e strofino la mia faccia sulla sua barbetta leggermente accennata accarezzandogli il petto.
Lui mi afferra e mi ribalta, mettendosi sopra di me, dandomi un bacio profondo.
Mentre mi bacia mi sfila la t-shirt, rimanendo così entrambi senza maglietta, stretti in quell’abbraccio così caldo.
Sentivo i suoi peli strofinare sulla mia pelle allora glabra.
Poi inizia a strofinarsi andando su e giù, come a mimare un rapporto sessuale, mi alza le gambe e inizia a premere il suo pacco contro il mio culo.
“Voglio scoparti!”
“Mmm, si!”
Dico senza nemmeno sapere realmente cosa comportasse quella scelta, ma ero troppo eccitato dalla sua erezione che riuscivo a percepire anche attraverso due paia di pantaloni e due di mutande.
Si alza inpiedi, scattando come una molla, mi alza le gambe e inizia a tirarmi i pantaloni per sfilarmeli, assieme alle mutande. Rimango nudo, a terra, appoggiato sui gomiti, guardando il mio sogno erotico sfilarsi pantaloni e mutande davanti a me.
Rimane immobile qualche momento in modo da guardarmi meglio e in modo che io lo guardassi bene mentre si sbatteva con una mano il cazzo.
Si inginocchia fra le mie gambe e mentre continua a masturbarsi si genuflette in direzzione del mio cazzo già duro, iniziando prima con una leccata dalle palle alla punta del pisello per poi prenderlo in bocca, iniziando a pompare.
Era li che mi succhiava il cazzo mentre si segava il suo. Io stesso mi godevo quel pompino. Poi smette e sale verso di me, baciandomi.
“Pronto?”
Annuisco eccitato com’ero.
Lui torna indietro, mettendosi le mie caviglie sulle spalle baciandomi entrambi i piedi. Poi si sbilancia nuovamente verso di me baciandomi.
Prende un tubetto dal cassetto di un mobiletto li vicino.
“È lubrificante all’acqua, così non ti faccio male!”
“Ok!”
Poi se lo spalma sul cazzo e sul mio buco, prima di appoggiare la sua cappella al mio buco iniziando a forzarlo.
Da una leggera spinta, sento il mio buco aprirsi, per la prima volta dall’esterno e non dall’interno.
Fa male, lui lo nota.
“Tranquillo, faccio piano, rilassati!”
Si ferma qualche secondo e poi inizia a spingere delicatamente.
Lo sento scorrere dentro di me, sempre più in profondità.
Fa così piano che non sento dolore, solo una sensazione nuova ed intensa.
“Sono tutto dentro, tutto ok?”
Annuisco ancora.
Mi bacia e mi accarezza il petto, poi si sollevva da me e sempre con le mie caviglie sulle spalle lo sfila leggermente e poi lo rimette tutto fino infondo. Una volta, due, tre e così via, perdo il conto.
La sensazione è strana, ma piacevole, non è come sborrare, ma mi sento soddisfatto e pieno, in connessione con lui.
Mi poggia una mano sul basso ventre, mentre mi scopa, come a voler sentire il suo cazzo muoversi dentro di me.
Mentre mi scopa mi chiede di girarmi.
“Come?”
“Girati dai!”
Mentre lo sfila e mi aiuta a girarmi mettendomi a quattro zampe.
Era la mia prima volta e già mi stava mettendo a pecorina.
Mette ancora del lubrificante sul suo cazzo, poi lo strofina sul mio buco dall’alto verso il basso prima di affondarlo di nuovo dentro le mie viscere.
Mi da un po’ fastidio questa manovra, ma non glielo dico e aspetto che il fastidio passi mentre lui riprende a scoparmi.
Mi tiene per i fianchi mentre mi penetra, poi si appoggia con il busto alla mia schiena, mordicchiandomi un orecchio.
Sento il suo alito sul collo e lo sento godere.
Mi torna il cazzo duro per l’eccitazione, lui me lo prende in mano, iniziando a menarmelo.
Mentre mi stantuffa e mi sega, sono eccitatissimo!
“Sto per venire!”
Dico sentendomi al limite.
Lui non dice nulla, aumenta il ritmo dei suoi affondi, il suo respiro si fa più affannoso e pure il mio.
Non ce la faccio più e sborro, come non avevo mai sborrato prima, sul suo tappeto; nell’esatto momento in cui lui riversa la sua sborrata dentro di me, ululando di piacere.
Crolliamo su un fianco, ansimando.
Rimaniamo in quella posizione qualche secondo prima che lui si sfili da me. Ancora ansimando io rimango li. Lui si sposta davanti a me, si mette in ginocchio, poi a quattro zampe abbassando la testa sulla piccola pozzetta di sperma che avevo fatto sul tappeto.
La lecca, come un gatto, guardandomi negli occhi.
Non capisco cosa sta facendo e dalla mia faccia deve aver visto un’espressione stranita.
“Mi piace troppo la tua sborra!”
Dice sorridendo e baciandomi!
Questa è la storia di come ho iniziato a prenderlo, anche se in maniera meno cruenta e porca delle volte dopo, lo ricordo come un momento piacevole e molto eccitante.
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Titolo: La strada di L
Autore: Giu Stinos
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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